Ti chiedi mai da dove arriva l’acqua del rubinetto che utilizzi ogni giorno per bere, cucinare, lavarti e altre attività domestiche?
Ecco la risposta. Il viaggio dell’acqua non si limita semplicemente al suo trasporto tramite acquedotto, ma è molto più lungo e inizia da dove viene prelevata, ovvero in corrispondenza dell’opera di captazione.
Cosa si intende per captazione?
La captazione della risorsa idrica rappresenta la prima fase del ciclo idrico integrato e consiste nell'approvvigionamento della risorsa naturale, che sarà poi trattata, controllata e distribuita agli utenti.
La captazione (o prelievo dell'acqua dall'ambiente) avviene in modi diversi, a seconda della tipologia di fonte di approvvigionamento che si intende utilizzare.
Le fonti di approvvigionamento più comuni sono:
- Sorgenti
- Pozzi
- Fiumi
- Laghi
- Invasi
Per la captazione occorrono idonee opere di presa che, non solo hanno lo scopo di attingere acqua, ma anche di consentire un’adeguata gestione e protezione della risorsa idrica.
Adesso, passiamo in rassegna ogni singola fonte di approvvigionamento dell’acqua, iniziando dalle sorgenti.
Captazione da sorgente

Le sorgenti naturali si originano per infiltrazione di acqua piovana nel sottosuolo, dove l’acqua si accumula nelle microscopiche cavità tra i granelli di roccia, saturando il suolo fino al raggiungimento di uno strato di terreno impermeabile, che ne ostacola l'ulteriore discesa.
L'acqua è confinata così in un accumulo sotterraneo definito "falda acquifera".
L’acquifero che alimenta una sorgente può raggiugere un'estensione di centinaia di chilometri quadrati, il cui equilibrio naturale dipende da molteplici fattori, quali condizioni morfologiche e geologiche dell’acquifero, tipologie di rocce che lo delimitano e clima.
“Le sorgenti d'acqua sono aree del terreno da cui l'acqua di falda fuoriesce naturalmente in superficie”
In corrispondenza del luogo di affioramento della sorgente è possibile raccogliere e convogliare la risorsa idrica verso un acquedotto attraverso un'idonea opera di captazione.
Esistono più tipi di manufatti di presa per sorgente, tra cui il più comune è costituito dal cosiddetto “bottino di presa”, un manufatto realizzato in corrispondenza della sorgiva idrica che consente di prelevare l’acqua, senza impatti sull’assetto idrodinamico dell’acquifero.
Esso comprende:
- le vasche di raccolta della risorsa;
- un sistema di tubazioni di adduzione per il trasporto dell'acqua all’acquedotto;
- una camera di manovra.
Un ulteriore esempio di tipica opera di captazione di sorgente è costituito dalla “trincea drenante”, che consiste in un tubo forato interrato nella falda e collegato ad un sistema di captazione e trasporto dell’acqua.
Captazione da pozzo

I pozzi costituiscono, per loro struttura, un'opera di presa che attinge risorsa da una o più falde e la convoglia al sistema acquedottistico attraverso un sistema di pompaggio.
A seconda della natura della falda di estrazione si distinguono:
- Pozzi in falda artesiana;
- Pozzi in falda freatica.
Si parla di pozzi in falda artesiana quando la falda intercettata dal pozzo risulta confinata tra 2 strati di terreno impermeabile.
Si ha, invece, un pozzo in falda freatica quando il prelievo di risorsa avviene su un corpo di falda non confinato tra strati impermeabili e, quindi, non in pressione, ovvero a pelo libero.
I pozzi vengono realizzati eseguendo una perforazione sul suolo fino alla profondità prevista e inserendo nel foro creato una tubazione che costituisce la cosiddetta “camicia” del pozzo, ovvero la struttura portante, che può essere in materiale metallico o polimerico (PVC).
La camicia del pozzo presenterà alcune forature in corrispondenza degli strati del terreno ove presenti le falde da captare, i tratti di camicia provvisti di fori per l’ingresso dell’acqua sono detti “filtri”.
Attenzione → Posizionando una pompa all’interno della camicia e una tubazione di emungimento, è possibile captare risorsa presente dalle falde intercettate dal pozzo.
Captazione da fiume
La captazione da fiume avviene realizzando opere di presa che consentono l’estrazione dell’acqua, grazie a sistemi di pompaggio (impianti di sollevamento) o di convogliamento su canalizzazione, a lato della sponda.
Captazione da laghi e invasi

L'attingimento di acqua da bacino stagnante (lago, invaso) può essere realizzata attraverso una cosiddetta torre di presa, con finestre poste a varie altezze per consentire l'ingresso di acqua in funzione dei livelli stagionali, oppure con sistemi di pompaggio della risorsa verso una rete di adduzione.
Le fonti di approvvigionamento così captate possono essere utilizzate come risorse a uso idropotabile e per diverse esigenze collegate alle attività umane, purché si mantenga inalterato l'equilibrio idrologico delle falde e dei corpi idrici alimentanti.
Ciò significa che ogni attività connessa alla captazione di risorsa per usi umani deve assicurare la tutela quantitativa e qualitativa della risorsa, prevenendone il depauperamento e l'inquinamento.
Captazione: tiriamo le somme
Abbiamo appreso come funziona la captazione dell’acqua e quali sono le fonti di approvvigionamento principali.
Nel caso del territorio servito da Nuove Acque, le fonti sono:
- Sorgenti
- Pozzi
- Dighe (Montedoglio, Astrone e Cerventosa)
- Lago di Chiusi
- Fiume Arno, con l’opera di presa di Buon Riposo
- Piccoli torrenti montani
Ora che questo argomento non ha più segreti per te, continua il tuo viaggio alla scoperta del ciclo idrico integrato, continuando il percorso verso il 2° step: la potabilizzazione dell’acqua.