Link copiato negli appunti

La presenza di cloro nell'acqua potabile è fondamentale per garantire una tutela igienico-sanitaria della risorsa durante il percorso che va dall'impianto di produzione fino all'utente finale.

L'impiego di cloro nella disinfezione dell'acqua risale agli inizi del '900: il cloro fu per la prima volta impiegato nella città di Louisville (USA) nel 1896 come reagente per la disinfezione nei trattamenti di potabilizzazione.

L’uso sistematico di tale reagente si avviò in Belgio nel 1902, per poi estendersi negli anni successivi in numerose città degli Stati Uniti.

Le malattie trasmesse per via idrica come il tifo, il colera, la dissenteria, ecc., sono state fino agli inizi del ‘900 responsabili di gravi epidemie che hanno devastato ampie regioni.

L’introduzione del cloro per la disinfezione dell’acqua potabile ha comportato una notevole riduzione, a livello mondiale, di patologie virali e batteriche.

Il problema permane purtroppo tutt’oggi nei paesi in cui le condizioni igienico-sanitarie sono precarie.

Perché è così importante la disinfezione?

Con la disinfezione, processo fondamentale nel trattamento di potabilizzazione dell’acqua, sono inattivati i microrganismi patogeni in modo da ridurne al minino il rischio di trasmissione attraverso l’acqua.

La disinfezione dell’acqua destinata al consumo umano ha due scopi:

  1. Abbattere i microrganismi patogeni;
  2. Mantenere la qualità microbiologica dell’acqua durante tutto il suo percorso nella rete idrica, fino all’utenza.

L’inattivazione dei microorganismi avviene generalmente nella cosiddetta post-disinfezione (o disinfezione finale) che viene attuata dopo che l’acqua è stata sottoposta ad altri trattamenti di potabilizzazione.

Il punto ottimale del processo di trattamento dell’acqua potabile per il dosaggio di disinfettanti a base di cloro è in una vasca di contatto dedicata, prima della distribuzione dell’acqua in rete.

Così facendo, la disinfezione ha un ruolo non solo di post-disinfezione applicata come ultimo stadio del trattamento, ma anche come disinfezione di cloro copertura e protezione della rete.

In acque di buona qualità alla fonte, e dove non è quindi necessario uno specifico trattamento di potabilizzazione, la disinfezione può costituire l’unico trattamento applicato prima della consegna all’utenza.

Quali disinfettanti a base di cloro utilizzano i Gestori del Servizio Idrico?

Nei trattamenti di potabilizzazione possono essere impiegati diversi tipi di disinfettanti, a base di cloro, tra cui i più comuni risultano essere il biossido di cloro e l’ipoclorito di sodio.

Non esiste un sistema di disinfezione ottimale, la scelta del disinfettante deve essere effettuata in funzione delle caratteristiche specifiche dell’acqua e del sistema di trattamento presente.

L’efficienza della disinfezione con prodotti a base di cloro dipende da vari fattori quali:

  • Temperatura dell’acqua;
  • pH;
  • Tempo di contatto tra disinfettante e acqua;
  • Torbidità;
  • Presenza di interferenti;
  • Concentrazione di cloro disponibile.

Volendo definire delle condizioni generali nelle quali si ottiene la maggiore efficacia della disinfezione, possiamo affermare che la disinfezione risulta più efficiente in caso di:

  • Elevate concentrazioni di cloro residuo sull’acqua distribuita;
  • Elevati tempi di contatto;
  • Elevata temperatura;
  • Buona miscelazione;
  • Bassi valori di pH.

Disinfettanti cloro acqua potabile

I Gestori del Servizio Idrico disinfettano l'acqua utilizzando composti a base di cloro come i già citati ipoclorito di sodio (presente anche nella comune Amuchina) o il biossido di cloro, poiché il cloro è uno dei disinfettanti a più ampio spettro contro inquinanti microbiologici. È inoltre attivo contro batteri, spore e virus, senza controindicazioni per la salute.

Per il parametro “cloro residuo”, ovvero la quantità di disinfettante rimasta nell’acqua al momento dell’analisi, la normativa vigente in materia di potabilità delle acque destinate al consumo umano, ovvero il D. Lgs. 31/2001, non pone un limite specifico, ma un valore consigliato in rete distributiva, pari a 0,20 mg/l.

A seconda del tipo di disinfettante utilizzato dal Gestore del Servizio Idrico, l’utente può percepire, in base anche alla propria sensibilità individuale, differenti caratteristiche organolettiche dell’acqua che non ne pregiudicano in alcun modo l’idoneità ai fini del consumo umano.

L’odore o il sapore caratteristico dell'acqua sottoposta a disinfezione a base di cloro può risultare talvolta poco gradevole. In questi casi, è possibile rimediare con un semplice accorgimento: basta lasciar riposare l'acqua del rubinetto in una brocca per qualche ora e l'odore di cloro si attenua fino a sparire.

Inoltre, mantenendo l'acqua in frigorifero e consumandola fresca, si migliora ulteriormente la gradevolezza, senza perdere il vantaggio di consumare un'acqua sicura e di qualità.

Il tuo gestore è Nuove Acque?

Puoi scoprire il cloro residuo e gli altri dati qualitativi dell'acqua distribuita negli acquedotti della tua zona gestiti da Nuove Acque sul sito della società https://www.nuoveacque.it/qualita-acqua.