Link copiato negli appunti

Iniziamo subito con una domanda: perché si può avere l'interesse ad installare un trattamento d'acqua domestico?

I motivi possono essere vari. Ed è in base ad essi si può trovare una risposta precisa alla domanda iniziale di questo articolo.

Ora, non resta che analizzarli uno ad uno per convincerti (o forse no) ad installare quello che viene comunemente – ed erroneamente – chiamato depuratore d’acqua.

1. Per ridurre la durezza dell'acqua

Ridurre la durezza dell'acqua significa, in generale, privarla di preziosi minerali fondamentali per i processi biologici del nostro organismo, come calcio e magnesio, che giocano un ruolo importante in diverse funzioni vitali.

Quindi, una riduzione eccessiva della durezza dell'acqua, anziché giovare alla nostra salute, può produrre effetti negativi sul nostro organismo.

2. Per ridurre il rischio di batteri nell’acqua

In questo caso, occorre ricordare che l'acqua fornita dal pubblico acquedotto è già potabile e altamente controllata, quindi priva di batteri poiché già trattata e sottoposta a rigide procedure di analisi e controllo per garantire la potabilità secondo la normativa vigente (D. Lgs. 31/2001).

Inoltre, una scarsa igiene e manutenzione di sistemi di trattamento domestici (caraffe filtranti, filtri meccanici, carboni attivi ecc.) può favorire lo sviluppo di batteri, con un effetto contrario a quello desiderato.

Bisogna quindi prestare molta attenzione alla manutenzione degli eventuali impianti di trattamento domestici, provvedendo a formulare specifici contratti di assistenza e manutenzione continua con i fornitori dei dispositivi, per assicurare sempre la piena funzionalità ed igiene degli strumenti.

La stessa cura dovrà essere riservata ai dispositivi più semplici, come le caraffe filtranti, che dovranno essere sempre mantenute pulite.

Non dobbiamo poi dimenticare un’adeguata igiene dei contenitori finali dell’acqua, come bottiglie, brocche e tappi, sia in gomma e plastica che in vetro, ricordando poi di conservare l’acqua in frigo e consumarla in poche ore.

3. Per ridurre il sapore di cloro

Il sapore di cloro, come ben sappiamo, è fastidioso. Inutile girarci intorno. Tuttavia, la presenza del cloro è fondamentale.

Per ridurre l’odore e il sapore del cloro, puoi lasciar riposare l'acqua in una brocca. Se poi la conservi in frigorifero e la consumi fresca, il sapore di cloro si attenua da solo, fino a sparire completamente. Migliorerai così la gradevolezza, senza perdere il vantaggio di consumare un'acqua sicura e di qualità.

E da un punto di vista di risparmio della risorsa? Quanto incide il “depuratore”?

Quanto incide un depuratore acqua

Alcuni sistemi di trattamento domestico utilizzano circa 3l di acqua potabile del rubinetto per produrre 1l di acqua ulteriormente filtrata e depauperata di preziosi elementi, con un effetto negativo per la nostra salute e spreco di una risorsa sempre più preziosa.

Abbiamo quindi visto svantaggi e vantaggi di un depuratore domestico. Il principale svantaggio è il costo aggiuntivo e non necessario per la gestione della risorsa idrica, perché l’acqua arriva nelle nostre case già potabile.

Inoltre, usare sistemi di filtrazione e addolcimento domestico può peggiorare la qualità dell'acqua che beviamo, depauperandola di componenti fondamentali per i processi biologici dell’organismo, e può inoltre costituire uno spreco di risorsa nel caso di sistemi di trattamento che impiegano più acqua di quella che forniscono.

E se volessimo conoscere le caratteristiche qualitative dell’acqua che arriva a casa nostra? I Gestori dei Servizi Idrici attuano un periodico monitoraggio qualitativo sull’acqua potabile con analisi di laboratorio ed i dati qualitativi rilevati sono resi pubblici.

Depuratore o Addolcitore?

In questo articolo non abbiamo mai fatto chiarezza su una questione che, invece, merita una doverosa precisazione: è giusto chiamarlo depuratore di acqua domestico? O sarebbe più corretto chiamarlo addolcitore?

Il trattamento dell’acqua in entrata nelle nostre abitazioni è la potabilizzazione, ossia il processo che da “grezza” la rende potabile, bevibile.

Grazie alla potabilizzazione vengono conferite all’acqua le caratteristiche conformi alle disposizioni di legge: l’acqua – al termine del processo – risulta inodore, insapore, pura microbiologicamente, caratterizzata da un equilibrio di sali minerali, con qualità rispondenti ai requisiti di legge, in particolare al D.Lgs. 31 -2001, che la rendono pronta per essere bevuta senza recare danno alla salute umana.

La depurazione, invece, è il processo che ne consente la re-immissione in natura, dopo l’uso. Quindi, il termine, non è decisamente appropriato per un trattamento in ingresso.

Il tuo gestore è Nuove Acque?

Puoi visionare subito i dati qualitativi dell'acqua distribuita negli acquedotti gestiti da Nuove Acque disponibili sul sito della Società.

Scopri i valori dell’acqua del tuo rubinetto