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Quando si parla di gestione del servizio idrico integrato (l’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili ed industriali, di fognatura e di depurazione delle acque reflue) le parole chiave sono senza dubbio il rispetto per l’ambiente e per la risorsa idrica.

Risorsa che - come puntualizza anche ARERA ovvero l’Autorità di Regolazione, per Energia, Reti e Ambiente - deve essere gestita secondo principi di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie.

Tradotto in termini concreti, ciò significa che ciascun gestore idrico ha il compito e il dovere di tutelare la risorsa, salvaguardandola in ogni singola fase della propria attività.

La distrettualizzazione delle reti idriche

Uno dei grandi temi ambientali della gestione sostenibile dell’acqua è il contenimento delle perdite sulle reti di distribuzione, che avviene con la ricerca delle perdite occulte.

Quando camminiamo per strada e vediamo acqua affiorante, siamo di fronte ad una perdita visibile e facilmente individuabile. Purtroppo, però, la maggior parte delle perdite è occulta, ovvero non visibile, perché riguarda la porzione di rete di distribuzione interrata.

Come fare, dunque, per intervenire rapidamente e ridurre al minimo la fuoriuscita di acqua?

La risposta passa dall'ottimizzazione della gestione delle reti, attuata attraverso la c.d. distrettualizzazione, una delle più importanti conquiste dell’acquedottistica moderna, che prevede la suddivisione della rete idrica di distribuzione in distretti, cioè micro aree che risultano più facilmente controllabili e dunque gestibili.

I gestori del Servizio Idrico Integrato, attraverso la tecnologia, in particolare il c.d. telecontrollo, possono così monitorare da remoto i flussi di consumo, andando ad individuare in tempo reale eventuali anomalie, frutto di guasti improvvisi e dunque perdite.

Il tuo gestore è Nuove Acque?

Nuove Acque, gestore per la provincia aretina e parte di quella senese, già dal 2011 ha puntato sulla distrettualizzazione delle reti idriche, partendo dalla città di Arezzo: i 300 km di rete che portano l’acqua nelle case e nelle aziende aretine sono stati suddivisi in 80 distretti, ciascuno di 5 km.

Ogni distretto viene monitorato singolarmente proprio per registrare ed analizzare la portata erogata e l’evoluzione dei consumi. In questo modo, è possibile intervenire in tempo reale su eventuali perdite.

La distrettualizzazione, inoltre, consente di controllare la pressione interna alla rete di distribuzione, calibrando e ottimizzando lo standard di servizio al cliente, riducendo al massimo gli sprechi.

Negli ultimi anni, Nuove Acque sta estendendo il modello di distrettualizzazione al resto del territorio servito, in un’ottica di ammodernamento delle infrastrutture idriche.

Il telecontrollo

Ma come funziona, nel dettaglio, la distrettualizzazione?

Non basta infatti aver suddiviso la rete in distretti. L’obiettivo è quello di monitorare i flussi della risorsa e questo è possibile grazie alla tecnologia applicata al risparmio idrico ovvero il telecontrollo (o controllo da remoto).

Si tratta di un software adattato all’attività di Nuove Acque che consente di tenere sotto controllo da remoto, appunto, l’evoluzione di tutti i parametri del trattamento: a partire dalle portate in entrata ed uscita degli impianti, utili per monitorare i consumi e quindi individuare potenziali perdite che vengono poi verificate con l’apposita campagna di ricerca.

In questa fase, la tecnologia da sola non basta ed entrano in gioco la competenza, la professionalità e l’esperienza degli operatori sul campo, in grado di individuare nel modo più preciso possibile la perdita all’interno del distretto attraverso l’uso di tecniche elettroacustiche (correlatore e geofono).

Rilevamento perdite idriche

Il telecontrollo permette anche di valutare la qualità della risorsa nei vari processi, al fine di garantire un idoneo trattamento al variare delle caratteristiche organolettiche dell’acqua.

Questo strumento, basato su un sistema di alert programmati, si applica alla rete di distribuzione, ma anche agli impianti (potabilizzazione, depurazione, serbatoi, pozzi e sollevamenti fognari) per un totale di 661 stazioni di monitoraggio distribuite su tutto il territorio gestito.

Quali sono i risultati concreti ottenuti?

Attualmente, il volume annuo immesso in rete è ridotto di circa 3 milioni di metri cubi, rispetto a dieci anni fa. Si tratta del consumo medio annuo di circa 30mila famiglie.

Ridurre le perdite del sistema è uno dei grandi obiettivi di Nuove Acque sia in ottica ambientale che di servizio alla clientela e non si limita alle perdite fisiche, ma contempla anche quelle c.d. commerciali.

Nuove Acque è costantemente impegnata in ’attività di sostituzione dei contatori
, parte dei quali (utenze approvvigionate con acqua proveniente dall’invaso di Montedoglio) di tipo volumetrico, con caratteristiche prestazionali sensibilmente migliori rispetto ai consueti contatori a turbina.

Tale installazione è resa possibile anche grazie alle ottime caratteristiche chimico–fisiche dell’acqua distribuita, che permette l’uso di apparecchiature più sensibili, senza rischio di blocchi meccanici.

Inoltre, è attivo anche un monitoraggio ad hoc per i grandi consumatori, che permette di apportare in tempo reale eventuali correttivi.

Infine non vanno infine dimenticate le perdite occulte nel tratto privato dell’utenza, a valle del punto di consegna, dovute di solito ad una rottura della tubazione interrata e non facilmente accessibile o ispezionabile.

In caso di lettura del contatore che evidenzi un consumo anomalo, il personale del Gestore incaricato deve darne segnalazione all’utente
.

Quest’ultimo potrà verificare eventuali perdite controllando autonomamente il proprio contatore: per farlo è sufficiente sospendere temporaneamente l’utilizzo di acqua e verificare eventuali variazioni numeriche.

Queste variazioni sono infatti indice di perdita, che potrà essere individuata con esattezza tramite appositi strumenti idraulici. Il controllo ottimale è quello che si effettua nelle ore notturne con uno stop prolungato dell’impianto idraulico interno e una doppia lettura del contatore.

Il controllo del regolatore nazionale

Sul fronte perdite idriche, dal 2017 il regolatore nazionale ARERA ha introdotto una serie di indicatori per monitorare le performance dei Gestori del Servizio Idrico Integrato e incentivare benefici a favore degli utenti dei diversi servizi.

Tra i vari indicatori, vi è anche quello diretto a misurare il contenimento delle perdite idriche, il c.d. indicatore M1.

Questo dimostra l’importanza delle attività di distrettualizzazione, individuazione e contenimento delle perdite per offrire un servizio sempre più efficiente ai cittadini, sempre nel rispetto della risorsa e dell’ambiente.