Con il termine Legionella si intende una famiglia di batteri responsabili delle forme morbose definite “legionellosi”.
La Legionella è dunque l’agente patogeno che causa la malattia, ad oggi tutt’ora pericolosa per l’uomo.
Sai perché? Perché si manifesta generalmente sotto forma di seria infezione delle vie aeree, ovvero polmonite.
La malattia è normalmente contratta per via respiratoria tramite inalazione, aspirazione o microaspirazione (aerosol) di aria contenente Legionella.
L’origine del nome
Il batterio legionella si chiama così per un’epidemia che colpì 221 partecipanti al raduno dei veterani della Legione Americana al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia.
Si trattò di una forma di polmonite fino ad allora sconosciuta, che causò la morte di 34 persone.
La contaminazione batterica era avvenuta tramite il sistema di aria condizionata dell’albergo.
Da allora, molto si è riusciti a conoscere di questo batterio, che mantiene comunque un tasso di letalità tra il 5% e il 10%.
Identikit di un batterio
Il batterio della Legionella si trova nelle acque dolci e nei terreni. Le condizioni ottimali per la sua proliferazione sono una temperatura tra 25 e 50 °C, la stagnazione, la presenza di incrostazioni e di biofilm (come le pellicole bio-organiche).
Questo batterio, inoltre, trova un habitat particolarmente favorevole al suo sviluppo negli impianti di climatizzazione, come condizionatori e sistemi di riscaldamento: veri e propri amplificatori!
Eppure, la legionella, allo stato libero, è un batterio poco resistente. Se, invece, viene inglobata in amebe o protetta da biofilm, è capace di resistere a temperature tra 6 e 60 °C, mostrando una certa resistenza ai biocidi (sostanze destinate a difendere la salute dell'uomo e degli animali) e alla variazione di pH.
In ogni caso, la legionella non resiste a temperature uguali o superiori a 70 °C.
Come già detto, il batterio entra in contatto con il nostro organismo, per lo più per via respiratoria, anche se in letteratura scientifica si trovano casi di legionellosi acquisita tramite ferita.
La pericolosità delle goccioline di acqua che possono raggiungere l’organismo umano è inversamente proporzionale alla loro dimensione.
Ad esempio, gocce di diametro inferiore a 5µ arrivano più facilmente alle basse vie respiratorie.
Da precisare infine che il batterio ingerito non causa patologie.
Legionella: manifestazione, sintomatologia e cause
Dal punto di vista medico, sono due le forme in cui si può manifestare la legionellosi:
- La Malattia del Legionario vera e propria, che solitamente presenta polmonite acuta, con caratteristiche cliniche simili ad altre forme atipiche e dunque richiede un’apposita diagnosi di laboratorio. Avendo un’origine batterica, la terapia è antibiotica;
- La febbre Pontiac, una forma decisamente meno grave, simil-influenzale, senza interessamento polmonare.
I principali fattori di rischio sono l’età, il fumo, eventuali malattie croniche, l’immunodeficienza.
Il rischio di contrarre la malattia è correlato alla suscettibilità individuale della persona che è stata esposta al batterio e all’intensità di esposizione (data dalla quantità di batteri e dal tempo di esposizione).
Da tener conto anche della virulenza e della carica infettante dei singoli ceppi di Legionella (ne esistono più di 60 specie diverse, suddivise in 71 sierotipi) che interagiscono con la suscettibilità dell’ospite e determinano così la pericolosità dell’infezione.
Tuttavia va detto che, nonostante la possibile diffusione universale della Legionella, la malattia umana rimane comunque piuttosto rara.
Inoltre, la legionellosi non è contagiosa, dunque un individuo che l’ha contratta non può contagiarne uno sano.
Come prevenire la Legionella

Essendo contratta per lo più per via aerea, la nostra prevenzione ottimale passa soprattutto dagli impianti tecnologici che comportano un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione.
È buona norma, quindi, sia una corretta progettazione e realizzazione, che una periodica manutenzione degli impianti, soprattutto nel periodo estivo, attuando semplici accorgimenti per mantenere sana l'aria che respiriamo:
- Pulire e disinfettare periodicamente gli impianti di condizionamento;
- Se non si utilizzano i sistemi di condizionamento da tempo, aprire le finestre di casa, azionare gli impianti e far areare stando temporaneamente fuori casa.
Legionella e acqua del rubinetto: può esserci un rischio?
In buona sostanza, dunque, non vi è alcun timore di contrarre la legionellosi bevendo acqua del rubinetto, poiché, come visto, il batterio si contrae per inalazione e soprattutto perché l'acqua distribuita con il Servizio Idrico Integrato è sottoposta ad adeguato trattamento di potabilizzazione e costanti controlli che ne assicurano la potabilità.
Inoltre, le condizioni strutturali degli acquedotti sono tali da non favorire la proliferazione del batterio.
La temperatura dell’acqua, i trattamenti di chiariflocculazione, ultrafiltrazione, ozonizzazione, la costante manutenzione sia degli impianti che delle reti, rendono gli acquedotti ambienti inospitali per il batterio.
Il costante ricambio d’acqua all’interno delle reti idriche inibisce poi la stagnazione e quindi lo sviluppo del batterio.
“Dopo un periodo di inutilizzo dei sistemi di condizionamento, apri le finestre di casa, aziona gli impianti e fai aerare, stando temporaneamente fuori casa.”
Il tuo Gestore è Nuove Acque?
Sul sito www.nuoveacque.it trovi tutti i parametri sulla qualità dell’acqua distribuita.
In più, devi anche sapere che, nonostante la legionella, per normativa vigente, non sia compresa tra i parametri da monitorare per l’acqua destinata al consumo, Nuove Acque attua tutte le buone prassi per prevenirne la diffusione, incluso il monitoraggio dei parametri, sia negli impianti di trattamento che nella rete di distribuzione.
L’utente può comunque fare qualcosa per prevenirne la diffusione?
Il controllo del proprio impianto è sicuramente una buona prassi, in ogni caso.
Nuove Acque raccomanda la periodica manutenzione dei condizionatori, la pulizia dei miscelatori, dei serbatoi interni, soprattutto quelli di acqua calda, e dei filtri degli addolcitori, come richiesto dalle specifiche tecniche di questi impianti utilizzando i più comuni strumenti e prodotti di pulizia e disinfezione di uso quotidiano.
Un esempio di semplice buona prassi è quella di eliminare le eventuali incrostazioni dai miscelatori e poi disinfettare con prodotti come amuchina, lasciandola agire per un po’.
Un serbatoio dell’acqua calda, per esempio, può essere pulito innalzando la temperatura dell’acqua a circa 60-70 °C.