Ti sarà certamente capitato almeno una volta di vedere, in televisione oppure dal vivo, dei pompieri correre per estrarre dal loro camion dei lunghi tubi che sparano acqua con lo scopo di spegnere un fuoco.
Probabilmente, anche ai tuoi genitori sarà capitato di spegnere un piccolo incendio domestico, ad esempio una presina da cucina che stava prendendo fuoco!
Ma ti sei mai chiesto per quale motivo utilizziamo l'acqua per spegnere il fuoco?
Spesso, si tratta di un gesto che facciamo in maniera del tutto naturale, senza chiederci il perché.
In questo articolo, ti spiegheremo quali sono le proprietà segrete e preziosissime dell'acqua, utili in caso di incendio.
Il triangolo del fuoco
Il triangolo del fuoco è un modo semplice per capire quali sono gli elementi da cui scaturisce il fuoco.
I lati del triangolo rappresentano gli ingredienti necessari che, interagendo tra di loro, producono fuoco: combustibile, comburente (un agente ossidante, come l'ossigeno) e innesco (o energia di attivazione).

Innesco
È la cosiddetta miccia che fa divampare le fiamme: di solito, si tratta di una fonte di calore che, non solo è responsabile dell'inizio del fuoco, ma serve anche a far sì che questo non muoia e che si espanda dove possibile.
Il calore, infatti, permette al fuoco di propagarsi tramite il riscaldamento del combustibile, nonché dell'aria circostante.
Combustibile
Il combustibile è qualsiasi tipo di materiale che può infiammarsi e ardere, creando delle fiamme.
I vari combustibili si classificano in base al livello di umidità che contengono, la grandezza, la forma e la disponibilità in natura.
Il livello di umidità, in particolare, serve a determinare la facilità con cui il materiale può prendere fuoco. Perché?
Perché, come sappiamo, l'umidità è formata da tante piccole goccioline di acqua e, come vedremo dopo, acqua e fuoco non sono proprio migliori amici.
I materiali combustibili sono, ad esempio, il legno (con cui accendiamo i caminetti d'inverno), il gas metano che fa funzionare i nostri fornelli, ma anche la carta (che è un derivato del legno).
Comburente
Il comburente più presente in natura è l'ossigeno: devi sapere che l'aria della nostra Terra contiene circa il 21% di ossigeno e la maggior parte dei fuochi ne richiedono almeno il 16% per ardere.
Senza l'ossigeno un fuoco non può bruciare: se chiudi una candela con un coperchio o un bicchiere, vedrai che la fiamma si spegnerà lentamente.
Quando il combustibile brucia fa una reazione con l'ossigeno, liberando calore e generando prodotti di scarto: ecco come si alimenta il fuoco.
L'acqua elimina il calore, ecco perché spegne il fuoco
L'acqua è un perfetto agente estinguente perché è incombustibile: questo significa che non può bruciare. Inoltre, assorbe il calore.
Nel momento in cui si getta dell'acqua su un fuoco, si diminuisce il calore (innesco) in modo tale che il combustibile non possa continuare a fare reazione con l'ossigeno.
Il processo è il seguente: l'acqua assorbe rapidamente il calore che il combustibile rilascia, trasformandolo in gas chiamato vapore acqueo.
In questo modo, si riesce a far sì che la temperatura diminuisca fino a raffreddarsi, evitando completamente la reazione tra il combustibile e l'ossigeno.
Questo stesso processo accade, per esempio, quando mettiamo una teiera con l'acqua sopra i fornelli della cucina. All'inizio, l'acqua è fredda e liquida. Dopo un po' di tempo inizia a riscaldarsi e nel momento in cui inizia a bollire, emana vapore acqueo.
Se lasciassimo che tutta l'acqua si convertisse in vapore, la teiera rimarrebbe vuota e il metallo si surriscalderebbe.
Questo spiega come l'acqua assorba il calore, passando dallo stato liquido a quello gassoso.
È per questa stessa ragione che l'acqua dei tubi dei pompieri esce ad una pressione tanto elevata: per farla diventare vapore acqueo il prima possibile.
Per ultimo, si utilizza l'acqua per spegnere il fuoco perché isola l'ossigeno. E una volta spento, è l'acqua ad impedire che il fuoco si riaccenda.
L'acqua spegne sempre il fuoco?
No, non sempre l'acqua può spegnere il fuoco.
Più di mille anni fa, un alchimista chiamato Callinico fece un esperimento con il nitrato potassico, la nafta e l'ossido di calcio.
Il fuoco che scaturiva da questa miscela ardeva con una forza inaudita, anche quando entrava a contatto con l'acqua, anzi: diventava ancora più intenso. Venne chiamato il fuoco greco.
Fu utilizzato dai Bizantini contro le imbarcazioni nemiche arabe che volevano invadere le città. Quando queste ebbero la visione terribile dell'acqua che ardeva, pensarono che una maledizione divina le stesse perseguitando e fuggirono da Costantinopoli.
Allo stesso modo, capita di vedere al telegiornale fabbriche che ardono e che si consumano, senza che i pompieri riescano a domare questi incendi. Ma per quale motivo?
L'acqua è del tutto inefficace per spegnere incendi occasionali causati da liquidi infiammabili (come la benzina); anzi, nella maggior parte di questi casi l'acqua, evaporando, fa sì che il liquido infiammabile si espanda in piccole particelle, facendo aumentare l'incendio.
L'acqua è utile solo quando si tratta di spegnere i fuochi scaturiti da materiali solidi che generano delle braci, come:
- il carbone;
- la legna;
- i tessuti;
- la carta;
- certi tipi di plastica.
I liquidi come il petrolio, la benzina, la pittura e l'alcol, si possono invece spegnere solo con sostanze chimiche ben specifiche.
Ed è proprio per questo il motivo che i pompieri sono attrezzati a inserire queste sostanze nelle loro pompe, per spegnere gli incendi particolari.
Quando non usare l'acqua per spegnere un incendio
Se ti dovessi trovare di fronte ad un incendio, devi ricordare sempre che la prima cosa da fare è quella di chiamare i soccorsi: il numero dei pompieri è il 115 ed è un numero gratuito che tutti possiamo digitare, anche dai nostri telefonini.
Devi sempre indicare con precisione il luogo in cui ti trovi e saranno proprio loro a dirti cosa fare o cosa non fare.
Secondo quello che abbiamo visto nei paragrafi precedenti, abbiamo capito che l'acqua è utile per spegnere il fuoco solo in certi casi. Infatti, non sempre bisogna utilizzarla per spegnere un incendio.
Non la si deve utilizzare quando quest'ultimo è provocato da:
- olio o altri tipi di grassi;
- gas o benzina;
- incendi elettrici causati da un cortocircuito.
In questi casi bisogna utilizzare gli estintori, ovvero quelle grandi bombole rosse che troviamo spesso appese nei luoghi pubblici e nelle scuole.
Ne esistono di diversi tipi in base all’agente estinguente e, quando azionate, rilasciano una sostanza simile a polvere o ad una schiuma bianca, che al suo interno contiene tutte le sostanze chimiche necessarie a spegnere gli incendi.

Cosa abbiamo imparato con questo articolo?
Dopo tutte queste nozioni scientifiche, che ci aiutano a conoscere meglio il mondo del fuoco e dell’acqua, abbiamo comunque appreso che il fuoco è potenzialmente molto pericoloso, quindi in caso di incendio, non dobbiamo mai agire da soli: come abbiamo visto, per spegnere un fuoco, non sempre ci vuole l’acqua e, in alcuni casi, può peggiorare la situazione.
Quindi, se vedi un incendio allontanati dal pericolo, chiama sempre un adulto e allertate insieme i soccorsi. Il fuoco è sempre troppo pericoloso, meglio far intervenire i professionisti dello spegnimento.
E siccome prevenire è sempre meglio che curare, ricordati che spesso sono proprio gli incidenti domestici, quelli che avvengono nelle nostre case, ad avere conseguenze imprevedibili.
Ecco perché dobbiamo sempre stare attenti a non lasciare incustodita nessuna attività potenzialmente pericolosa, come ad esempio il ferro da stiro accesso o la pentola per la pasta.
Adesso che conosci tutti i segreti dell'acqua e del fuoco, sei pronto a essere un cittadino responsabile e preparato!