L'acqua che arriva nelle nostre case deve avere specifiche caratteristiche chimiche, fisiche e microbiologiche, per essere idonea al consumo umano ed essere, quindi, considerata potabile. Queste caratteristiche sono definite dalla normativa vigente, ovvero il D.Lgs. 31/2001.
In altre parole, le sostanze disciolte nell’acqua devono rispettare rigidi parametri. Inoltre, alcuni batteri devono essere completamente assenti.
Ma l’acqua ha sempre bisogno di essere resa potabile? E soprattutto, chi provvede a renderla idonea ad essere bevuta direttamente dal nostro rubinetto di casa?
Scopriamolo insieme!
“L'acqua ha sempre bisogno di essere resa potabile, e ciò avviene grazie a diversi sistemi di potabilizzazione”
Qui, interviene il Gestore del Servizio Idrico, adottando diversi e specifici procedimenti di trattamento, per rendere l’acqua compatibile con il consumo umano. In una parola: potabile.
Quali e quanti sono i sistemi di potabilizzazione dell’acqua?

I sistemi di potabilizzazione sono numerosi e dipendono da quali sostanze è necessario rimuovere o ridurre.
I trattamenti più utilizzati sono i seguenti e possono essere attuati singolarmente o combinati tra loro:
- Sedimentazione
- Chiariflocculazione
- Coagulazione su filtro
- Flottazione
- Ossidazione
- Filtrazione
- Disinfezione
Ora, analizziamo nel dettaglio ognuno di questi trattamenti al fine di comprendere, nello specifico, come avviene la potabilizzazione dell’acqua.
Sedimentazione
La sedimentazione è il più semplice trattamento di tipo fisico con il quale si rimuovono i solidi sospesi in acqua, favorendo il loro naturale deposito sul fondo di un volume di stoccaggio.
I solidi sospesi, a causa dell’azione della forza di gravità, precipitano verso il fondo di un accumulo di acqua, separandosi dal volume di acqua surnatante, che prosegue il suo viaggio nel processo di potabilizzazione.
Chiariflocculazione
Aggiungendo all'acqua alcuni composti chimici con proprietà coagulanti, come i sali di alluminio, si promuove l'aggregazione di piccole particelle, altrimenti non sedimentabili, in fiocchi di volume maggiore.
In questo modo si favorisce la sedimentazione dei fiocchi così ottenuti in una vasca di stoccaggio, migliorando le prestazioni della successiva fase di filtrazione.
Coagulazione su filtro
Nel caso in cui l'additivo coagulante venga dosato immediatamente all'ingresso di un sistema di filtrazione (filtri a sabbia), si parla di “coagulazione diretta su filtro”.
In questo trattamento, le particelle coagulate restano intrappolate all'interno dei filtri e l’acqua che ne fuoriesce risulta limpida e priva di torbidità.
Flottazione
La flottazione prevede l’aggiunta di alcuni composti chimici con proprietà coagulanti all’acqua, in modo da favorire l’agglomerazione di particelle solide sospese in forma di fiocchi voluminosi.
I fiocchi, successivamente, vengono fatti galleggiare sull’acqua grazie all’immissione di aria; si creano infatti delle bollicine che, aderendo ai fiocchi sospesi, formano un sistema bollicina-particella di peso specifico inferiore all’acqua, che tende quindi a salire in superficie.
Una volta portate a galla, le particelle solide vengono asportate.
Ossidazione
Aggiungendo all'acqua specifici agenti chimici (come permanganato di potassio o ipoclorito di sodio), si favorisce l'aggregazione di sostanze disciolte in particelle aggregate, per renderle più facilmente rimovibili in una successiva fase di filtrazione a mezzo di filtri a sabbia.
Filtrazione
La filtrazione consiste nel passaggio di acqua attraverso un mezzo a bassa porosità (sabbia, carboni attivi, membrane sintetiche), che intrappola le sostanze inorganiche o organiche.
A seconda della porosità del mezzo filtrante si hanno, in ordine di porosità decrescente e quindi di capacità di trattenimento crescente:
- Filtrazione
- Microfiltrazione
- Ultrafiltrazione
- Nano filtrazione
- Osmosi inversa
Disinfezione
La disinfezione è la fase finale del processo di trattamento dell’acqua e, a differenza dei trattamenti analizzati finora, che possono o meno essere applicati singolarmente, è sempre impiegata nella potabilizzazione.
Consiste nell’aggiungere all’acqua prodotti a base di cloro, come ad esempio ipoclorito di sodio o biossido di cloro. In questo modo, vengono eliminati eventuali componenti batteriche residue.
Inoltre, questa operazione garantisce la copertura dallo sviluppo di batteri durante tutta la fase di distribuzione – un particolare molto prezioso!
Ora che sai tutto sui trattamenti che rendono l’acqua potabile, vediamo insieme chi si occupa di gestirli e garantisce la qualità della risorsa.
Chi gestisce la potabilizzazione dell’acqua?
La potabilità dell'acqua è costantemente assicurata dai Gestori del Servizio Idrico, attraverso programmi di monitoraggio, manutenzione e controllo qualitativo della risorsa erogata.
Ma cosa si intende per controllo qualitativo dell’acqua?
In breve, il controllo qualitativo dell’acqua può essere riassunto in 3 attività:
- Monitoraggio remoto tramite sistema di telecontrollo, in grado di fornire dati qualitativi (e quantitativi) sulla risorsa erogata in tempo reale;

- Programmi di campionamento e analisi sul campo, con l’ausilio di strumentazione di misura portatile;
- Programmi di analisi presso il laboratorio interno del Gestore Idrico.

La frequenza e la distribuzione dei controlli eseguiti dal Gestore, sull'acqua distribuita, assicurano rappresentatività e continuità di monitoraggio, oltra ad attenzione ai parametri significativi, sito per sito, in funzione delle caratteristiche dell'acqua e della copertura del territorio servito.
In altre parole, viene assicurata una costante sicurezza e qualità dell'acqua distribuita.
Il controllo qualitativo dell'acqua, inoltre, è affiancato da una continua attività di manutenzione, condotta su tutti gli elementi del sistema di approvvigionamento e distribuzione dell'acqua, in modo da assicurare efficienza di funzionamento e rinnovamento delle infrastrutture (opere di captazione, serbatoi idrici, , tubazioni ecc.) e degli impianti (sistemi di potabilizzazione, impianti di pompaggio ecc.).
“I Gestori del Servizio Idrico devono sempre assicurare una costante sicurezza e qualità dell'acqua distribuita”
La potabilità dell’acqua, oltre essere verificata con controlli chimici e batteriologici dal Gestore del Servizio Idrico con l’ausilio del laboratorio di analisi interno, viene riscontrata dall'Ente di controllo preposto (Azienda USL di competenza) con campionamenti periodici e controlli di laboratorio.
E se volessimo conoscere le caratteristiche qualitative dell’acqua che arriva a casa nostra?
I dati qualitativi della risorsa distribuita nei vari acquedotti sono resi pubblici dai Gestori del Servizio Idrico. E solitamente, sono fruibili nel sito internet dell’azienda.
Il tuo Gestore è Nuove Acque e vuoi conoscere i dati qualitativi dell'acqua che esce dal tuo rubinetto?