La salute e sicurezza sul lavoro è un obiettivo che ciascuna azienda è tenuta a darsi per migliorare le condizioni lavorative e non esporre i lavoratori al rischio di infortuni ed incidenti.
In Italia, attualmente, il testo unico della Sicurezza, ovvero il D. Lgs. 81/2008, costituisce la normativa in tema di valutazione e prevenzione da tutti i rischi sul lavoro.
La normativa sulla sicurezza in Italia: l’evoluzione
È dagli anni ’50 che nel nostro paese si è iniziato ad emanare delle norme sulla sicurezza, interpretando e vivendo l’evoluzione industriale del dopoguerra.
Il salto di qualità avviene negli anni ’90 con il recepimento delle prime direttive comunitarie in materia, in particolare la n. 89/391/CEE del Consiglio dei Ministri del 12 giugno 1989 sull’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro.
L’ordinamento italiano le recepisce nel D.Lgs. 19 settembre 1994, n. 626, che va a trasformare radicalmente il sistema di tutela nazionale, basato sulla prevenzione tecnologica, introducendo il principio dell’organizzazione e gestione in sicurezza dei processi lavorativi.
È opinione condivisa che la ben nota “626” abbia dato modernità e concreta attuazione al concetto di sicurezza.
L’armonizzazione di questo sviluppo normativo si compie infine nel 2008 con la nascita di un vero e proprio “Codice della salute e della sicurezza sul lavoro”.
Il tuo gestore è Nuove Acque?
Negli anni, sul fronte sicurezza, il gestore del servizio idrico della provincia di Arezzo e di parte di quella senese ha implementato vari sistemi di gestione, conformi alle principali norme ad adesione volontaria e certificati da enti terzi. Tra questi, la ISO14001, la ISO 9001, la ISO 45001 e la SA8000.
Le norme hanno certamente dato un forte impulso al miglioramento del sistema, ma i risultati concreti arrivano quando la sicurezza si traduce in forma mentis e cultura aziendale.
Per questo, Nuove Acque punta sulla formazione dei propri dipendenti, fornendo loro procedure di lavoro sicuro e istruzioni operative specifiche in funzione dei differenti rischi, che si traducono in protocolli operativi. Vediamoli insieme.
Spazi confinati
Ne è un esempio la procedura che concerne i c.d. “Spazi confinati” ovvero ambienti con aperture limitate, non progettati per ospitare lavoratori, con ventilazione naturale fortemente sfavorita. Condizioni che comportano vari rischi, tra i quali:
- Intossicazione,
- Asfissia,
- Cadute,
- Inciampi.
Per gestire tali rischi, il personale viene debitamente formato e addestrato all’uso di dispositivi di protezione individuale, oltre che strumenti per il monitoraggio dell’aria.
Inoltre, dal 2011, in base agli aggiornamenti della normativa, proprio per promuovere la cultura della sicurezza e valutare le prestazioni, Nuove Acque ha esteso tali protocolli anche a terzi, quindi aziende appaltatrici che prestano servizio per conto del gestore.
La gestione delle imprese appaltatrici comprende un sistema di qualificazione e di verifica dell’idoneità tecnico professionale, la richiesta dell’applicazione degli standard operativi di Nuove Acque, la promozione della cultura della sicurezza attraverso il coinvolgimento delle imprese in eventi formativi e riunioni periodiche, la valutazione delle ditte secondo criteri di sicurezza.
Gestione dei prodotti chimici
Nella gestione del SII, poi, assume un ruolo decisivo anche la “Gestione dei prodotti chimici” con l’etichettatura delle sostanze pericolose, la consapevolezza sull’incompatibilità tra sostanze, le modalità di stoccaggio e l’uso dei DPI.
Sicurezza dei cantieri e la gestione dei servizi

Proseguendo in questo excursus, troviamo le procedure per la “Sicurezza dei cantieri e la gestione dei servizi” che si attuano attraverso un sistema di qualifica delle aziende e un coordinamento tra servizi.
Qui, entrano in gioco anche figure specifiche, come ad esempio il cd CSE o CSP Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione ed Esecuzione, e piani operativi ad hoc.
Accesso in quota
Un’altra procedura fondamentale è quella relativa all’“Accesso in quota”, un’attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad un’altezza superiore a 2 m rispetto a un piano stabile.
Le misure per fronteggiare questo rischio sono molteplici: dalle attrezzature agli adeguamenti tecnico-strutturali sugli impianti, in particolar modo per altezze rilevanti, senza mai dimenticare la formazione, minimo comune denominatore per qualsiasi attività.
Rischio stradale
Arriviamo così al “Rischio stradale”, che comprende cantieri complessi ma anche interventi quotidiani, in cui i lavoratori di Nuove Acque si trovano ad operare esponendosi al traffico veicolare, con conseguenti rischi di investimento.
In questi casi, la gestione del rischio passa dall’uso di DPI, ovvero indumenti e accessori ad alta visibilità al fine di segnalare la propria presenza, anche in condizioni di luce diurna.
L’equipaggiamento da lavoro comprende:
- Scarpe antinfortunistiche,
- Cono di segnalazione e delimitazione dell’area di intervento,
- Cartellonistica stradale,
- Lampeggianti e movieri.
La tutela della salute
Tutto quello che abbiamo descritto finora concerne in particolare la sicurezza, ma Nuove Acque punta anche alla tutela della salute del personale e lo fa attraverso:
- Monitoraggio dello stress da lavoro correlato;
- Formazione estesa a tutto l'organico in occasione dell'Health&Safety Day (lo scorso anno, è stato proposto un focus Covid con la collaborazione dei medici dell’Asl locale);
- Sorveglianza sanitaria;
- Monitoraggi su agenti chimici e biologici.
Il lavoro in solitario
Per ultimo, ma non da meno, Nuove Acque si occupa della gestione del lavoro in solitario. In un’organizzazione operativa su un ampio territorio, in cui molti operatori svolgono le attività routinarie senza una sorveglianza diretta e senza la presenza di altri soggetti vicini, non si può trascurare il rischio di non poter prestare soccorso in tempi rapidi.
Per questo, è stata ideata e implementata in house la Safety App, un’applicazione per smartphone, collegata a una piattaforma web che consente di rintracciare e soccorrere i lavoratori isolati in caso di difficoltà, attraverso 5 allarmi:
- SOS volontario;
- Immobilità;
- Allarme per caduta/urto;
- Assenza di segnale telefonico per 2 ore;
- Mancato rientro in sede.
L’operatore ha 180 secondi per tacitare l’allarme: se non tacitato, la Safety App invia l’allarme a un call center, operativo 24 ore su 24, che allerta Nuove Acque dando il via ai soccorsi.
La formazione del personale
Infine, è bene ribadire il ruolo cruciale della formazione: a Nuove Acque, le competenze in materia di sicurezza sono assicurate attraverso una costante attività formativa, garantita da un piano stabilito in base agli esiti della valutazione dei rischi, alle modifiche normative, all’analisi degli infortuni - compresi quelli delle principali ditte appaltatrici - alle esigenze e segnalazioni dei responsabili e del personale.
Per fare un esempio, nel 2020 sono state effettuate 3.269 ore di formazione in materia di salute e sicurezza, compreso il rischio biologico, anche con riferimento specifico al COVID con adeguati protocolli anti-contagio.
Senza dimenticare che la formazione su salute e sicurezza coinvolge tutti i lavoratori, ai sensi del D.Lgs. 81/2008, indipendentemente dal tipo di contratto (dipendenti, personale in somministrazione, stagisti, studenti nell’ambito dei progetti di alternanza scuola-lavoro).
Non manca poi la volontà di coinvolgere il personale per incrementare le performance in materia di salute e sicurezza con il progetto “Fair Culture”, dando il giusto riconoscimento alle buone prassi applicate dai lavoratori e incentivandoli affinché comunichino mancati infortuni /incidenti in cui si sono trovati coinvolti, per avere consapevolezza ed analizzare i comportamenti non corretti, al fine di distinguere il mero errore dalla negligenza.
Infine, sul fronte dei controlli relativi alla sicurezza, non mancano le verifiche interne, attuate con le c.d. “visite manageriali”.